Noto
Noto è la patria del barocco. La visita inizia entrando in città dalla Porta Reale costruita dall’architetto napoletano Angelini nel 1838. Risaliamo corso Vittorio Emanuele ed incrociamo prima la chiesa di S. Francesco d’Assisi e subito dopo la chiesa di Santa Chiara dell’Assunta.
Quest’ultima terminata nel 1758 da Rosario Gagliardi con annesso il Monastero benedettino. Si possono notare le decorazioni barocche con policromi, stucchi e putti. Importantissima la rappresentazione della Madonna col bambino, in marmo cinquecentesco, di Antonello Gagini.
La cattedrale di San Nicolò completata nel 1703 è uno dei monumenti più significativi del barocco siciliano. Da ammirare gli affreschi interni, fra i quali la cupola realizzata da Oleg Superenko nel 2011, dopo il crollo del 1996 a seguito del terremoto del 1990.
Un’altra perla del suo impareggiabile patrimonio restaurato è Palazzo Nicolaci. Il Palazzo dei principi è qualcosa di spettacolare ed oggi, riportato agli antichi splendori, dà la dimensione della ricchezza e dell’opulenza Noto ha vissuto in un’epoca ormai lontana. In stile puramento barocco e con circa 90 stanze, su progetto attribuito a Rosario Gagliardi, risale ai primi decenni del 1700.
Una manifestazione religiosa conosciuta in molte parti del mondo è l’Infiorata di Noto, considerata il saluto alla Primavera. Viene realizzata la terza domenica di maggio di ogni anno in via Nicolaci e si tratta di sedici grandi quadri realizzati sulla strada con petali di fiori.
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